Il difficile rapporto tra il chitarrista e la corretta accordatura del suo strumento. Fino a qualche anno fa si vedevano chitarristi che seguivano lancette impazzite a indicare note più o meno conosciute crescenti o calanti, i più dotati si armavano del solo diapason e del proprio orecchio e gli altri, beh, gli altri davano la chitarra ai più bravi e gliela facevano accordare.
Oggi le cose sono decisamente diverse, ma se si tratta da “accordature aperte” c’è davvero da impazzire!!!
L’accordatura dicesi ”aperta” quando le corde della chitarra suonate a vuoto producono un accordo (di qualsiasi natura).
Ne esistono un’infinità e come vedremo la maggior parte di loro prendono il nome dalle composizioni a cui hanno prestato la loro inconfondibile sonorità.
Non confondiamo l’utilizzo di questo nuovo approccio stilistico.
Si tratta di una ricerca molto più approfondita nelle sonorità intrinseche e non dello strumento. Ogni accordatura qui elencata necessita di uno studio approfondito e di ore…ore…ore…ore di pratica per poter essere assimilita.
In pratica, cercate di aprire il più possibile la mente e di “dimenticare solo temporaneamente” gli standard (anche figurativi) che caratterizzano il modo di suonare la chitarra che conosciamo tutti.
Di seguito la costruzione di alcuni accordi per ciascuna accordatura segnalata.
Per facilitare la comprensione e il lavoro vi invito a “masticare” i dischi di artisti come Michael Hedges, Joni Mitchell, Andy Mckee, Antoine Dufour, senza dimenticare Don Ross, e il grande Crosby. Un piccolo accenno:
Michael Hedges come precursore di uno stile unico. Considerato il più grande chitarrista del settore, ha fatto scuola. In Rickover’s Dream ci suona una variazione della classica Open G (ovvero D, G,D, G, B, D)
The Buzzard, L’ open strings con un accord C7sus4.
La tipica accordatura con la “sesta in Re”. Utilizzata attraverso i secoli giunge a noi con una sonorità sempre nuova al nostro orecchio.
Utilizzata dagli artisti contemporanei più disparati: Beatles, Pete Seeger, John Denver, James Taylor, Happy Traum, and Jorma Kaukonen…
Ancora uno sguardo ai lavori di Michael Hedges e alla sua visione fuori dal comune.
Un accordo minor 7 con la quarta sospesa (ACGD) in Face Yourself.
Le accordature che hanno caratterizzato le sonorità di Crosby, Stills, Nash and Young nelle songs Four and Twenty and Suite: Judy Blue Eyes
Prende il nome da una song di John Renbourn. (“Pelican”, appunto)