“Arpeggio” è una parola che i chitarristi utilizzano per indicare una specifica tecnica, quella di pizzicare le corde una dopo l’altra per ottenere una certa sonorità, detta appunto “arpeggiata”.
In realtà il termine “arpeggio” si riferisce ad un concetto musicale un po’ diverso, ovvero suonare singolarmente le note di un accordo, dando origine ad una piccola melodia molto ripida, verticale, in cui le note salgono e scendono velocemente. L’arpeggio è quindi “armonia allo stato puro”, dunque estendibile a tutti gli altri strumenti.
Lo studio della tecnica per chitarra classica e del suo repertorio saranno decisivi, dato che a loro è dedicata molta della letteratura dello strumento stesso.
Si Dovrà adottare tutti gli accorgimenti necessari per ottenere un buon suono sulla chitarra classica. Ad esempio impostare la mano destra in modo tale che non sia rigida o che non ci siano tensioni nel polso, nelle braccia e nelle spalle; tenere la mano inclinata verso il centro della chitarra, con il polso un po’ sporgente.
Indispensabile il metodo forse ritenuto più valido (dalla fase “approccio allo strumento” al raggiungimento di una tecnica raffinata), vale a dire i “120 Studi per Chitarra op. 1°” (ovvero i famosi “120 Arpeggi”) di MAURO GIULIANI (Bisceglie, 27 luglio 1781 – Napoli, 7 maggio 1829).
Un metodo davvero efficace e intuitivo, ricco di spunti e momenti di storia, dove la mano destra viene “educata” in maniera ferrea ma mai rigida.
L’autore stesso cita:
…” Questi studi sono il risultato delle mie fatiche constatate dalle esperienze e dalla pratica; e oso presentarli al pubblico nell’intima persuasione che chiunque vorrà occuparsene seriamente giungerà in breve a poter eseguire con espressione tutto ciò che fu composto in un genere più corretto per questo strumento”…
Fatelo vostro!